persona anziana che passeggia in un viale alberato

Salute cardiovascolare a rischio in caso di epatite C?

Sebbene il fegato sia l’organo più direttamente colpito dal virus, l’epatite C può essere responsabile anche della comparsa di altre patologie1,2.

Se da un lato è ampiamente noto che le persone con epatite C rischiano di sviluppare complicanze epatiche quali cirrosi e tumore del fegato3, dall’altro è sottostimato il rischio di morbilità e mortalità legato alle conseguenze extraepatiche dell’infezione 4. I meccanismi alla loro base sono determinati da fattori diversi come ad esempio gli effetti endocrini, la replicazione del virus HCV nelle cellule extraepatiche, o la stessa reazione immunitaria che può determinare effetti sistemici5.

Se a questo si aggiunge che la malattia è per lungo tempo silente6, si capisce come questa infiammazione generalizzata possa perdurare per diversi anni indisturbata, danneggiando altri organi oltre il fegato.

Le evidenze dimostrano che in circa il 74% dei pazienti con infezione da HCV sia possibile riscontrare una manifestazione extraepatica 6. E se per alcune di queste patologie l’associazione con il virus HCV è stretta ed evidente 8,9, per altre è fortemente sospetta, anche se non definitivamente confermata. Sembra ad esempio esistere un legame tra epatite C e accumulo di placche nelle arterie, che può portare ad attacchi di cuore e ictus10.
Molti ricercatori hanno nel tempo studiato gli effetti del virus HCV sulla salute cardiovascolare, giungendo alla conclusione che le persone con epatite C hanno un rischio più alto di morbilità e mortalità cardiovascolare rispetto alla popolazione sana11. Questo risultato è stato ulteriormente confermato da una meta-analisi condotta da un gruppo di ricercatori italiani su diversi studi scientifici, pubblicata sulla prestigiosa rivista Gastroenetrology all’inizio del 2016. Dalle 22 pubblicazioni prese in esame è emerso che, rispetto a soggetti non infetti (gruppo di controllo), nei pazienti con epatite C aumenta il rischio di mortalità cardiovascolare, placche carotidee ed eventi cerebrovascolari, soprattutto se all’infezione si associano altre malattie come diabete o ipertensione arteriosa12.

Quest’ultima pubblicazione internazionale sottolinea l’importanza di considerare l’epatite C come uno dei fattori di rischio cardiovascolare da tenere sotto controllo e pone l’accento sull’importanza di scegliere i trattamenti che possano tenere conto non solo della severità del danno epatico, ma anche della necessità di prevenire il rischio cardiovascolare in alcune categorie di pazienti.